ANALISI METEOROLOGICA INTEGRATA DELL'EVENTO
DELL'8 GIUGNO 1990

a cura di Marco Monai e Zalazar Elizabeth - ARPA Veneto

2. Analisi dei dati rilevati dalla stazione agrometeorologica di Concadirame (RO)

Per questa analisi è stata presa in considerazione la stazione agrometeorologica di Concadirame (lat. 45°05'38", lon. 11°43'19"; 6 m slm) in provincia di Rovigo, distante in linea d'aria circa 7 km da Boara Pisani, la zona più danneggiata dal tornado.

Si sono analizzati: l'andamento, ogni 15 minuti, della temperatura, della radiazione, della precipitazione e della direzione e dell'intensità del vento dalle ore 04:00 alle ore 20:00 del giorno 8 giugno (fig. F).

La temperatura sale regolarmente fino a poco prima di mezzogiorno quando una debole nuvolosità ostacola l'arrivo dei raggi solari: mezz'ora dopo altra nuvolosità, questa volta più estesa, riduce la radiazione a un valore vicino a 0 W/m2 e provoca un abbassamento di 6°C della temperatura, che presenta quindi un minimo relativo più o meno all'ora in cui doveva essere raggiunto il massimo giornaliero.

Contemporaneamente nel grafico dell'andamento di intensità del vento (dove ogni valore è una media dei valori di velocità registrati nei 15 minuti precedenti) si trova un massimo di velocità di 5.2 m/s (19 km/h) alle ore 13:45, con vento proveniente da est-sudest (98°). In questo stesso momento, a circa 7 km di distanza passa il tornado che interessa solo marginalmente la zona attorno a Concadirame.

Subito dopo il corpo nuvoloso si sposta e sia l'andamento della temperatura che quello della radiazione tornano alla normalità. Verso le ore 14:15 sopraggiunge la nuvolosità associata al fronte freddo, che in meno di due ore diventa così imponente da portare la radiazione a 0 W/m2.

L'assenza totale di radiazione, le precipitazioni di 9 mm caduti in 45 minuti con una intensità massima di 50.4 mm/h, la rotazione del vento al quadrante nord e l'avvezione d'aria più fresca hanno dato luogo ad una marcata diminuzione della temperatura. In un'ora e mezza la temperatura è diminuita di 6.4°C arrivando a 15.8°C, valore minimo di quello di 16.0°C registrato alle ore 05:15, ora alla quale viene generalmente registrata la temperatura minima giornaliera in questo periodo dell'anno.

3. Analisi dei radiosondaggi

3.1 Diagrammi termodinamici

Bisogna premettere che in un diagramma termodinamico equivalente, un'area si può considerare proporzionale alla variazione di energia cinetica di una particella d'aria, che si sposta verticalmente e adiabaticamente. Questo movimento può essere causato da un riscaldamento (insolazione al suolo, liberazione di calore latente di condensazione ecc) o da una ascesa forzata (convergenza, effetti orografici, ingresso di un fronte ecc). L'aria sollevata, una volta raggiunto il livello di condensazione, continua la sua ascesa lungo una linea adiabatica satura.

Quando la particella può continuare a salire perchè l'adiabatica che segue è più calda dell'aria circostante, allora l'area risulta positiva. L'area fra l'adiabatica e la curva della temperatura dell'aria rilevata dal radiosondaggio è proporzionale all'energia che la particella preleva dall'ambiente circostante. Quando, invece, la particella segue una adiabatica più fredda dell'aria circostante, per muoverla verso l'alto bisogna fornirle energia; in questo caso l'area è negativa.

Per lo studio dell'equilibrio verticale dell'atmosfera è necessario non solo conoscere l'andamento lungo la verticale della temperatura e dell'umidità dell'aria ma anche porre a confronto il gradiente reale dell'atmosfera con le termovariazioni adiabatiche e pseudoadiabatiche. A tal fine si sono analizzati i radiosondaggi della stazione di San Pietro Capofiume (fig. G) per i giorni 8 e 9 giugno alle ore 12:00 UTC e 00:00 UTC rispettivamente.

Cliccare sull'immagine per ingrandirla (fig. G)

Il passaggio del fronte si nota dai mutamenti avvenuti sia nelle curve della temperatura e della temperatura di rugiada che nel vento, fra i due radiosondaggi. L'aria, che in prossimità della superficie è molto umida e calda, si raffredda assai velocemente fino ai primi 2500 metri creando una marcata instabilità; tale instabilità, rafforzata da circolazione ciclonica su tutti i livelli fino a 9000 metri e dalla presenza del jet (vento massimo a 264 hPa da ovest a 204 km/h), crea condizioni propizie per lo sviluppo di celle temporalesche di notevole entità.

Dopo il passaggio del fronte la circolazione diventa più settentrionale, l'intensità dei venti diminuisce, l'isoterma di 0°C si abbassa di 450 mgp. E' particolarmente significativo il passaggio da un'area positiva molto estesa ad una simile ma di segno contrario: tale fatto indica chiaramente il passaggio da una situazione di instabilità a una di stabilità.

3.2 Cronosezione verticale

La figura H mostra l'andamento dei venti in quota dal 7 al 9 di giugno; l'avvicinarsi della saccatura provoca un'intensificazione dei venti e una loro rotazione in senso antiorario. Tra le ore 12:00 e le 18:00 del giorno 8 transita l'asse della saccatura e i venti cominciano a diminuire di intensità fino a 400 hPa. Già il giorno 9 alle ore 00:00 i venti su tutti i livelli sono ruotati in senso orario indicando l'avvicinarsi del promontorio.

Cliccare sull'immagine per ingrandirla (fig. H)

 

Parte I dell'articolo

Parte III dell'articolo

 

HOME PAGE