GRANDINATA TRA CHIOGGIA E CAVARZERE

del 17 AGOSTO 2007

a cura di Alberto Gobbi

I vari modelli di previsione danno per venerdì 17 agosto 2007 la possibilità di fenomeni temporaleschi sparsi sulla pianura veneta con rischio di locali eventi di forte intensità. Questo per il notevole quantitativo di umidità presente nei bassi strati, per i venti in alta quota non trascurabili e per il sopraggiungere di una saccatura atlantica in media troposfera con la formazione di un minimo chiuso al suolo sul basso Veneto, quest'ultimo meglio visibile con le mappe BOLAM.

Mappa GFS delle ore 06 UTC (ore 08 locali) con geopotenziale a 500 hPa e pressione al suolo in hPa
Si noti la formazione di un minimo al suolo tra Veneto e Romagna

Mappa BOLAM delle ore 15 UTC (ore 17 locali) con pressione a livello del mare; la freccia arancione mostra il minimo al suolo già visto in GFS

Mappa BOLAM delle ore 15 UTC (ore 17 locali) con vento a 10 m: il cerchio celeste mostra l'area di convergenza legata al minimo suddetto

Con queste premesse, decido di tenermi il pomeriggio libero per puntare con calma al "target" individuato attraverso i modelli. Nella fattispecie, l'area di convergenza al suolo prevista da BOLAM sul Polesine è quella più propizia all'innesco di temporali anche violenti che poi verranno trasportati verso nord-est dalla "level-guide" ovvero dalla corrente presente a circa 5 km di quota.

Alle 6,55 il cielo verso il Polesine visto da Campolongo Maggiore si presenta alquanto "vivace" con altocumuli floccus, segno abbastanza evidente di instabilità pronta ad esplicarsi con la levata del Sole.

Alle 10,35 compaiono dei banchi di cirrocumuli ed altocumuli più alti. Persiste un leggero vento da sud-est con notevole sensazione di afa.

Alle 12,20 compaiono i primi cumuli in movimento da sud con elevate velocità di evoluzione: si percepisce ad occhio l'instabilità dell'aria.

Alle 14,35 i cumuli si ingrossano velocemente passando così allo stadio di cumuli medi...

Incredibilmente, verso nord da uno dei cumuli si genera uno stretto "funnel cloud" (indicato col cerchio giallo) che si dissolverà in circa mezzo minuto (ore 14,37). Stupefacente la sua velocità nel formarsi e altrettanto affascinante osservarne il rapido moto rotatorio dal vivo!

Finchè vado a zoomare sul funnel, questo si stava già dissolvendo. Ecco comunque un'altra conferma di un'atmofera assai agitata!

Verso nord e nord-ovest le nubi cumuliformi si ingrossano sempre più passando allo stadio di cumuli congesti...

Ritengo poi interessante la nube a forma di fungo della foto sotto: credo si formi in presenza di elevate condizioni di instabilità (elevato wind-shear e forte gradiente termico verticale), poichè l'ho vista anche il 9 luglio 2007, quando più tornado hanno colpito in simultanea la Pianura Padana.

Cumulo "a fungo" del 17 agosto 2007, ore 15,15 sopra il mio paese

Cumuli "a fungo" sulla destra del 9 luglio 2007, ore 20,30 sopra l'entroterra veneziano

I congesti verso nord raggiungono lo stadio di cumulonembo calvus: la cosa si evince dall'elevata densità di protuberanze e dai margini netti della nube (freccia gialla). Si sentono un po' di tuoni.

La foto successiva mostra il sistema in fase di rigenerazione (ore 15,40): non so se inseguire questo temporale, perchè non sembra promettere male...

...mi attacco quindi al radar di Teolo (ore 15,50) e in effetti vedo che le celle mostrano interessanti valori di riflettività (freccia nera). Io mi trovo a casa (punto nero), ma non mi va di inseguire celle in allontanamento (considerato che la level guide sta spingendo i cumulonembi verso nord-est) perchè avrei pochi margini di manovra, senza contare che è meglio stare distanti da Mestre...

Inoltre, cosa più importante, come abbiamo visto, BOLAM dà una più stretta area di convergenza a sud del mio paese, quindi attendo l'innesco delle prime celle che mi verranno incontro grazie al vento in quota da sud-ovest: avrò così più tempo per posizionarmi e potrò avere gli orizzonti più aperti e percorrere strade meno trafficate come quelle a sud di Piove di Sacco, per l'appunto. Anche il radarmeteorologo Gabriele Formentini, che era di turno al Centro Meteo di Teolo, mi consiglia di aspettare.

Ecco infatti che il primo abbozzo di cella nasce giusto sopra la città di Rovigo (cerchio nero). Il minimo al suolo previsto da BOLAM sta facendo il suo dovere!

Venti minuti dopo la cella mostra valori di riflettività non trascurabili, intorno ai 45 dBZ (cerchio bianco). Le altre celle a nord di Venezia invece si stanno dissolvendo... bene penso fra me e me... ho evitato un'inopportuna perdita di tempo!

Quindi distolgo l'attenzione verso nord e ricomincio a srutare il cielo verso meridione: la base turbolenta dei cumuli e le loro sommità ben definite mi dicono che siamo solo all'inizio dei giochi! L'afa è notevole e persiste la bava da sud-est.

Compaiono anche alcune "contrails", ovvero scie di condensazione degli aerei.

I temporali a nord si stanno abbassando di quota, inoltre alla loro sommità compaiono delle nubi lenticolari conosciute con il nome di "termo-onde": esse nascono grazie a venti più o meno forti in quota che trasportano aria relativamente umida ma stabile sopra lo strato instabile legato all'attività termica. Questo flusso d'aria, interagendo con i cumuli che fungono come veri e propri rilievi orografici, subisce delle ondulazioni che porta alla comparsa di questi "falsi pileus". Le termo-onde, a differenza dei veri pileus, non verranno mai compenetrate dai cumuli, anzi, ne rappresentano il loro strato di arresto e non li superano in altezza. In definitiva, i "falsi pileus" denotano in quella zona condizioni sfavorevoli allo sviluppo verticale delle nubi e possono comparire anche alla sommità dei cumuli umili.

Alle 16,08 ho la grande fortuna di osservare verso sud-est un rarissimo episodio di fibrillazione alla sommità di un cumulo congesto che sta evolvendo in cumulonembo calvus: si vede nettamente un ciuffo liquido (nell'ellisse gialla) sparato verso l'alto, generato dall'aumento di calore latente nel passaggio di stato acqua-ghiaccio o vapore-ghiaccio. Perciò, al seguito della fibrillazione, si avrà l'immediato ghiacciamento della nube.

Ecco uno zoom sul ciuffo da fibrillazione...

Alle 16,13 il ghiacciamento della sommità soggetta a fibrillazione (freccia gialla) è cosa fatta...

...alla destra (a sud) di questa cella ghiacciata se ne stanno formando velocemente delle altre: un classico sistema multicellulare sostenuto in particolare dalla convergenza al suolo.

Decido allora di dirigermi verso questa multicella passando per Codevigo da dove vedo l'area di inflow della stessa tradita dalla base più bassa e turbolenta (ellisse gialla) e illuminata da una schiarita (ore 16,35).

Ecco come il medesimo temporale si presenta visto dall'alto Veneto (ore 16,38)... io mi trovo sotto l'estrema parte destra del sistema. Le due foto seguenti sono di Roberto Gaianigo che ringrazio anche per aver recuperato le immagini radar e da satellite della giornata. Anche qui si può apprezzare la struttura multicellulare.

Poco più a ovest del temporale suddetto se ne forma un altro con forti rovesci di pioggia...

 

...continuo la mia traversata verso sud-est evitando il relativo downdraft trovandomi così nell'area fra i due sistemi: l'aria è molto umida ed instabile con base delle nubi bassa.

Mi trovo a nord di Cavarzere (VE) e decido di uscire dalla statale per poter fotografare con calma l'area di updraft della multicella principale, quella che avevo visto da distante quand'ero a Codevigo. Guardando verso sud, la base è molto bassa e a mio avviso c'è anche una rotazione, seppur accennata, in quanto i fractus sulla sinistra sembravano entrare dentro l'updraft. L'area del downdraft è sulla sinistra e i tuoni sono pressochè ininterrotti (ore 16,57). Al cellulare, Gabriele però mi dice che il radar Doppler in quel momento non mostrava rotazione.

La foto successiva mostra il downdraft con rovesci di pioggia e grandine in avvicinamento (a sinistra, cioè ad est, dell'updraft). La shelf non era ancora ben sviluppata, comunque si trovava sopra di me.

Altre due foto dell'area di inflow principale della multicella con base delle nubi bassa e frastagliata e assenza completa di precipitazioni: questo è il settore a rischio tornado, tuttavia non sussistevano tutte le condizioni necessarie per la genesi di un vortice d'aria (ore 17,10).

Tuttavia, sembra che ci sia un accenno di uncino sul settore sud-occidentale del temporale: è possibile che si sia innescata una breve rotazione nell'updraft. Si noti anche come il corrispondente downdraft mostri valori di riflettività di oltre 60 dBZ!

Il punto nero della scansione radar indica la mia posizione rispetto al temporale; mi trovo nell'area con il maggior gradiente di riflettività, ove cioè maggiore è il contrasto termodinamico delle masse d'aria e dove quindi, presumibilmente, è più probabile la manifestazione di fenomeni interessanti.

Ma la scansione Doppler della velocità radiale non mostra apprezzabili segni di rotazione (ore 17,30 locali).

Immagine al satellite visibile delle ore 17.15 locali (fonte: www.meteoliguria.it)

La colonna di acqua e ghiaccio in caduta è vicinissima... decido di ritornare sui miei passi salendo di qualche chilometro verso nord...

...mi muovo verso nord-est davanti al fronte avanzante da destra... tuoni continui e vento di outflow moderato (ore 17,18).

Devo muovermi a vista in quanto non dispongo di una connessione internet mobile per poter vedere le scansioni radar aggiornate. Questa foto mostra la massiccia base dell'updraft...

...quest'altra invece l'impatto del downdraft al suolo! Si vede in distanza la classica nebbiolina sulla strada: inizia a grandinare con chicchi fino a 2 cm (più o meno secca), quindi me ne ritorno indietro verso nord per evitare possibili danni alla macchina (ore 17,22).

Così facendo posso ammirare la grossa incudine di questo potente temporale grandinigeno: cade ancora qualche chicco "secco" (ore 17,28).

Ad un certo punto mi fermo sotto una cascata di acqua e ghiaccio con chicchi fino a 3 cm di diametro che martellavano di brutto la carrozzeria della macchina: i chicchi erano tendenzialmente sferici e molto bianchi (non trasparenti) e particolarmente duri. Faccio una foto in velocità a grandinata in corso (ore 17,32).

Nelle due foto successive, il temporale come lo sta vedendo Roberto Gaianigo sempre dall'alto Veneto (ore 17,28).

Mi sposto verso Chioggia ammirando uno splendido arcobaleno ancora a grandinata in corso, quindi mi risulta impossibile fare una foto per la mancanza delle condizioni di sicurezza. Alle 18,10 vedo la cella ormai sul mare che sta subendo un notevole indebolimento mancando la convergenza al suolo in quelle aree.

Ormai sono le 19,10 e sono tornato a casa, ma la convergenza è ancora presente nelle medesime aree che avevo attraversato nel pomeriggio (tra Chioggia e Cavarzere): quest'ultima foto infatti mostra altri cumulonembi più deboli che comunque scompariranno definitivamente dopo il tramonto.

Insomma, nulla di eccezionale in ultima analisi, ma come sempre non si finisce mai di imparare osservando il meraviglioso mondo delle nubi!

 

 

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