Mesociclone sul veneziano

del 19 giugno 2004

a cura di Gobbi Alberto

Un bellissimo temporale dotato di flanking line nella serata di sabato 19 giugno ha interessato la pianura veneta e quindi il Friuli nella sua traslazione verso levante. Mediante un'analisi delle scansioni radar e con l'osservazione dal vivo della cella temporalesca si può ragionevolmente supporre che in quelle ore fosse attiva una circolazione mesociclonica.

Alle 19,30 un'estesa incudine di un cluster senescente, precedentemente attivo sul Veneto occidentale, si fa strada da W. Al di sotto di essa compaiono altocumuli sparsi.

Alle 19,55 a SW compaiono sommità di Cb calvus in rapido ghiacciamento.

Alle 20,10 i cumulonembi hanno già formato una bella incudine scura al di sotto di quella più vecchia di color bianco.

Alle 20,35 decido di salire sopra l'argine del Brenta per godermi appieno lo spettacolo: questo collage mostra bene l'organizzazione del sistema temporalesco che nel frattempo sta provocando grandinate con chicchi fino a 3 cm di diametro su Padova e alto padovano in genere.

Il temporale si muove da sinistra a destra

Cumuli della flanking line al centro della foto; updraft tower (corrente ascensionale) sulla destra con pileus

L'attività elettrica è molto intensa con frequenti fulminazioni all'interno dell'updraft tower; tuoni ininterrotti. E' visibilissimo a occhio nudo il movimento convergente della flanking line verso l'updraft tower!

Particolare del "punto di attacco" della flanking line all'updraft tower

Il temporale e la flanking line associata si muovono verso destra; la "rain free base" è segnata con il ciclamino

Altro particolare del punto di attacco della flanking line alla torre dell'updraft

Quando il nucleo principale del temporale si è ormai allontanato verso NE, al di sotto degli ultimi cumuli e fractocumuli della flanking line compare la sagoma di una grossa me vecchia nube a mensola (shelf cloud) in avvicinamento: questa, al suo passaggio, porterà un temporaneo rinforzo del vento da W (corrente di outflow della cella temporalesca). E' più che probabile che questa shelf cloud denoti uno "Pseudo cold front" (pseudo fronte freddo) supercellulare.

Le scansioni del radar di San Pietro Capofiume (BO) ci dicono che il temporale è nato dietro i Colli Euganei a causa della convergenza di venti al suolo da NE e SW in tale area (BOLAM 18Z), muovendosi quindi verso ENE seguendo la "level guide" a 500 mb.

Scansioni radar ore 17,42-18,12-18,42-19,12-19,42 UTC (da sx a dx)

BOLAM 18Z: vento a 10 m

BOLAM 18Z: geopotenziale in m a 500 hPa (level guide)

Osservando attentamente tre scansioni radar (18,42 UTC, 19,10 UTC e 19,12 UTC) appare evidente un "inflow notch", ovvero un'area a riflettività nulla sede dell'inflow principale del sistema temporalesco. Poichè questo inflow notch è comparso nelle immediate adiacenze di un nucleo ad altissima riflettività (grandine) curvato ad uncino, è molto probabile che fosse attivo un mesociclone.

Scansione ore 18,42 UTC (radar S. Pietro Capofiume, BO)

Scansione ore 19,12 UTC (radar S. Pietro Capofiume, BO)

Scansione ore 19,10 UTC (radar Teolo, PD)

Il radar Doppler dell'OSMER-FVG conferma un certo movimento rotatorio dei corpi precipitanti ed evidenzia ancor meglio l'inflow notch.

Scansione ore 19,20 UTC (radar Fossalon di Grado, GO)

 

HOME PAGE