ANALISI DI DUE ANNUVOLAMENTI

DEL 25 SETTEMBRE 2001

a cura di Gobbi Alberto

La giornata non era partita nel migliore dei modi: cielo cupo, super umidità e foschia, condita da una debole pioggia, mi avevano depresso non poco; ma ecco che nella tarda mattinata il cielo schiarisce, le nubi medie si dissolvono e si formano di gran carriera molti fractocumuli che scorrono veloci da SW a NE in procinto oltretutto di evolvere rapidamente in cumuli medi con protuberanze abbastanza nette. E' il chiaro sintomo che qualcosa accadrà.

Dal satellite polare delle ore 18,30 italiane (le foto che vedrete sono state scattate dalle 18,15 alle 19) si notano sulla pianura veneta 2 annuvolamenti, di cui il più intenso si trova a N ed è anche il più esteso, mentre l'altro a NE si vede come una cella isolata sotto la V di Venezia: quest'ultimo si è formato sopra il mio paese. Come avrete capito dal titolo, questo reportage si occuperà di entrambi i sistemi che, per comodità, chiamerò Cb1 e Cb2, immortalati da una decina di foto del sottoscritto. La freccia rossa indica approssimativamente il mio punto di osservazione (dove abito).

ANALISI DEL Cb1

Verso sera, ecco formarsi proprio sopra il mio paese un grosso congesto di cui potevo evidentemente osservare solo la sua base che non appariva per nulla minacciosa. Quanto basta però per produrre un po' di pioggia per una decina di minuti (mezzo millimetro).

Nel momento in cui il bordo occidentale dell'annuvolamento si porta sopra di me posso ammirare con mia grande felicità delle nubi ghiacciate, evidenziate dal colore bianco brillante. Ecco la foto (Cb1 nel sat), scattata sulla verticale della mia casa. Per motivi didattici, ho inserito delle didascalie "volanti". La nube ghiacciata al centro che indico come incudine (anche se in realtà non lo diventerà) è possibile riconoscerla secondo queste 3 indicazioni di massima:

1) è di un colore bianco-brillante che salta subito all'occhio. Credo sia questo il colore che impaurisce i meno esperti, dai quali si sente spesso dire: "guarda, le nubi bianche da grandine"...il fatto è che queste nubi di ghiaccio compaiono in ogni temporale, per cui è priva di fondamento la succitata affermazione: ci sono altri modi più affidabili per individuare il rischio grandine.

2) ha i margini lisci, quindi senza protuberanze o sfilacciamenti, quindi ha un aspetto meno vivace, più tranquillo (pensate ai pacifici cirri). Lo stesso vale per la base della nube in questione, che appare uniforme e densa, specialmente quando si forma l'incudine vera e propria.

3) essendo formata quasi esclusivamente da ghiaccio, si trova sopra le nubi costituite da vapor d'acqua. Nella fattispecie, la sommità ghiacciata del Cb calvus si trova a quote superiori ad altri congesti i quali non mostrano nessun sintomo di ghiacciamento.

Per meglio evidenziare la tipologia di nubi, guardate ora la stessa foto con un maggior contrasto: si nota meglio il bianco brillante del ghiaccio (al centro) rispetto al giallo delle nubi formate da sola acqua.

 

Nella successiva foto, i congesti hanno occultato la nube ghiacciata, anche se a sinistra si è sviluppato un Cb calvus e quindi un probabile temporale: tutto come previsto, vista la precedente comparsa delle suddette nubi. In primo piano è ben evidente un fractocumulo scuro con i tipici bordi molto sfilacciati ed irregolari.

 

Invece il temporale non si forma...si notano gli sfilacciamenti che si dipartono dalle pareti del congesto e non ci sono indizi di ghiacciamento o di incudini: ormai il sole sta tramontando e i gradienti termici vanno scemando. In basso, leggermente a sinistra, notate il succitato fractocumulo in fase di allontanamento assieme alle nubi cumuliformi.

 

Passano i minuti...niente da fare: cumuloni molto belli ma senza troppe pretese. Si innalzano torri che però sono disorganizzate e mal accompagnate dalle altre correnti ascensionali.

 

L'ultima foto in atmosfera crepuscolare mostra una visione d'insieme del congesto che rimarrà tale fino al suo completo dissolvimento: i più "generosi" potrebbero legittimamente considerarlo un Cb calvus...resta il fatto che è stato pur sempre uno spettacolo emozionante: la foschia al suolo con il paesaggio brumo, mentre poco più in su queste bellissime cupole multicolori che purtroppo le foto non hanno ben evidenziato; spero comunque che ciò non abbia scalfito la funzione didattica del presente reportage.

 

ANALISI DEL Cb2

Consideriamo ora un vero Cb incus (Cb2 nel sat) sviluppatosi negli stessi momenti del sistema appena considerato ma una quindicina di km più a W. Si nota anche dal sat che il Cb che ora vedremo fa parte di un sistema temporalesco organizzato, anche se di moderata intensità.

La freccia arancione mostra la sommità non ghiacciata di una cella che si sta sviluppando davanti alla cella ghiacciata con l'incudine già formata (il Cb incus).

 

Nella seconda foto si vede come la sommità di questa cella abbia superato la cella retrostante: tale effetto di "superamento" dipende dalla prospettiva e di solito non si verifica realmente; potrebbe comunque essere che la cella a noi più vicina sia effettivamente più elevata di quella dietro, ma non fanno parte della stessa cella, ragion per cui non si può parlare di cupole (overshooting top). Si veda al riguardo il capitolo overshooting in cui viene considerato questo insolito caso.

 

Dalla prossima foto si evince coma la nuova cella si sia "data da fare" e stia sviluppando una nuova incudine nella parte destra del sistema, ma anche in quella sinistra seppur meno evidente al momento: l'incudine vecchia è ormai completamente occultata. Notate poi la struttura fibrosa del Cb calvus e il bianco brillante, indice di sicuro ghiacciamento in atto. Si sente anche qualche debole tuono.

 

Ed ecco sua maestà l'incudine! Davvero molto bella anche se la sua estetica è un attimo rovinata da alcuni stratocumuli, peraltro prodotti dalle stesse celle. Il temporale è ormai a pieno regime, ma non darà origine a fenomeni rilevanti.

 

Anche per questo evento (si fa per dire, ma neanche troppo) ho dedicato una foto al crepuscolo. Si vede il margine giallo dell'incudine, la quale non mostra segni di cedimento. Da non confondere con un innocuo banco di cirri densi al tramonto!

 

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