UN TORNADO MANCATO

del 27 MAGGIO 2007

a cura di Alberto Gobbi

Nel corso della giornata di domenica 27 maggio 2007, il mio paese (Campolongo Maggiore, VE) viene inaspettatamente interessato dal passaggio di una mesolinea temporalesca associata a rotazioni multiple nel suo settore occidentale e meridionale. Il tutto è stato documentato dall'analisi nefologica e dal radar Doppler di Teolo (PD): i confronti tra le foto delle nubi e le scansioni di riflettività e di velocità radiale forniscono una buona idea della dinamica associata all'evento che andremo ad esaminare.

Nel caso dei modelli matematici, immagini da satellite e scansioni radar gli orari sono UTC, le foto invece hanno l'ora locale (+2 ore rispetto all'orario UTC).

Passando all'analisi sinottica, a scala europea notiamo l'approssimarsi di una saccatura in quota con relativo flusso sud-occidentale nella media troposfera che dalla penisola iberica e Francia avanza verso levante.

Mappa GFS a 500 hPa (circa 5500 m di quota) ore 00Z del 27 maggio 2007

Scendendo un po' più nel dettaglio, osserviamo la direzione del vento a seconda della quota sulla pianura veneta. Le seguenti 5 mappe BOLAM mostrano come il vento proviene da direzioni che ruotano in senso orario salendo in altezza.

Abbiamo infatti un ESE a 10 m di quota, S a 1500 m e SSW dai 3000 m in su; questo significa che ci troviamo in presenza di uno shear verticale positivo nella medio-bassa troposfera, una condizione questa in grado di incentivare l'ascesa di masse d'aria e che visivamente dà l'impressione che nubi poste a quote diverse convergano nello stesso punto.

Con wind shear positivo, l'updraft in un temporale può assumere moto non solo ascendente ma anche rotante: è quanto accaduto ripetutamente tra la mattina ed il pomeriggio del 27 maggio 2007 tra le province di Padova e Venezia. Ho avuto la fortuna di trovarmi in un ottimo punto di osservazione per cogliere tutti gli spunti didattici di questo interessante evento.

Mappa BOLAM ore 12Z del 27/05/2007: direzione ed intensità del vento a 10 m dal suolo, nonchè temperatura a 2 m

Mappa BOLAM ore 12Z del 27/05/2007: direzione ed intensità del vento a circa 1500 m dal suolo, nonchè temperatura potenziale equivalente alla medesima quota

Mappa BOLAM ore 12Z del 27/05/2007: direzione ed intensità del vento a circa 3000 m dal suolo, nonchè umidità specifica alla medesima quota

Mappa BOLAM ore 12Z del 27/05/2007: direzione ed intensità del vento a circa 5500 m dal suolo, nonchè vorticità assoluta alla medesima quota

Mappa BOLAM ore 12Z del 27/05/2007: direzione ed intensità del vento a circa 10000 m dal suolo, nonchè vorticità potenziale di Ertel alla medesima quota

Le relative immagini da satellite suggeriscono che siamo in presenza di una piccola linea di temporali ovvero di una mesolinea temporalesca.

Immagine da satellite ore 09.48 UTC - Copyright Dundee Satellite Receiving Station
Il cerchio giallo mostra la mesolinea attiva sulla pianura veneta

Immagine da satellite ore 09.50 UTC - risoluzione spaziale 250 m - Copyright MODIS Rapid Response System
Il cerchio rosso mostra la cella mesociclonica che sta interessando il mio paese

La relativa scansione radar CMAX (Column Maxima, riflettività massima su ogni punto) mostra la mesolinea in questione che nella sua parte meridionale presenta delle particolari espansioni digitiformi che analizzeremo nel dettaglio fra breve.

Scansione radar CMAX Centro Meteo ARPAV di Teolo (PD) delle 09.40 UTC
Si noti come le incudini siano distese verso nord-est per via del flusso sud-occidentale nella medio-alta troposfera

Iniziamo ora la carrellata fotografica a cura del sottoscritto; le foto sono state scattate tutte dall'argine del fiume Brenta a Campolongo Maggiore (VE), la mia postazione preferita. Sinceramente non mi aspettavo nulla di quanto ho visto! Cercherò quindi di immedesimarvi nell'atmosfera di quei momenti...

La mattina mi alzo sul presto e vedo che il cielo è già cosparso di stratocumuli ed altocumuli castellani.

Ore 6.15

Intorno alle 11 si innesca alquanto velocemente un sistema temporalesco verso l'interno; la base è scura con fractocumuli in rapida evoluzione e molto sfilacciati. Si intuisce che c'è un notevole carico di umidità nei bassi strati e lo si può sentire anche "a pelle". La sommità delle nubi cumuliformi, in parte nascosta da altre nubi stratocumuliformi, fatica a ghiacciare, tuttavia iniziano i primi tuoni.

Verso le 11,30 decido di salire sull'argine del Brenta dietro casa per vedere cosa potrebbe riservare un livello di condensazione delle nubi così basso. Nella seguente foto, puntata verso ovest, per il momento non si nota nulla di anomalo. La base del cumulonembo appare abbastanza uniforme, il vento è leggero o debole orientale. Ogni tanto compare qualche occhiata di sole perchè il sistema muoveva verso nord/nordest.

Ore 11.29: foto puntata verso ovest

Ma ecco che alle 11.32 si intravede un elemento che potrebbe tradire una rotazione nel temporale! Si tratta di una "incisione" nella base del cumulonembo data dall'intrusione di aria più secca che scende dietro al mesociclone e all'eventuale wall cloud. Essa prende il nome di clear slot e si manifesta con una regione di cielo più chiaro perchè qui le nubi hanno una base più alta.

La clear slot è conosciuta anche col nome di RFD notch, perchè essa è originata dalla corrente fredda e secca di RFD (Rear Flank Downdraft) che nasce dall'impatto dei venti in quota contro la colonna dell'updraft sul lato sopravvento della supercella. Consiglio di leggere attentamente la pagina sulle supercelle per comprendere al meglio il presente articolo.

http://www.fenomenitemporaleschi.it/supercella.htm

Ore 11.32: il temporale si muove verso destra, quindi venti in quota da sinistra

Un paio di minuti dopo si sviluppa con mio grande stupore una wall cloud con relativa tail cloud nel settore ove poco prima era comparsa la clear slot! Questo ci conferma senza ombra di dubbio che ci troviamo in presenza di un mesociclone in piena regola, ovvero di un updraft rotante (temporale a supercella). Osservando la tail cloud, era molto evidente ad occhio nudo il movimento di risucchio verso sinistra ad opera del mesociclone di parte del downdraft (freccia blu sottile).

Ore 11.34

Ore 11.35

La pioggia e la grandine che cade nella regione compresa tra la clear slot e la wall cloud sono rappresentate sul radar come un eco ad uncino, che quindi tradisca la presenza del mesociclone e del relativo RFD.

Le scansioni del radar ARPAV di Teolo (PD) confermano che si tratta di mesociclone. La presenza nel campo della riflettività di inflow notch ed eco ad uncino e di velocità radiali opposte adiacenti nelle mappe Doppler tolgono ogni dubbio in tal senso!

Scansione radar Centro Meteo ARPAV di Teolo (PD) delle 09.40 UTC
Gli asterischi bianchi indicano la posizione della "clear slot", la stella nera il mio punto di osservazione

Scansione radar Centro Meteo ARPAV di Teolo (PD) delle 09.40 UTC
Il cerchio giallo denota velocità radiali opposta adiacenti (pixel rosso-verdi attaccati): siamo quindi in presenza di una rotazione (elev. 1.4°)
La stella nera mostra il mio punto di osservazione

Ore 11.38: zoom sul settore meridionale della wall cloud

Ore 11.42: la wall cloud vista nella sua interezza. Il temporale si muove verso destra.

Ore 11.44: wall cloud con evidente "scalino" sulla destra della foto.

Ore 11.47: nella parte di wall cloud rivolta verso il downdraft ricompare una tail cloud, stavolta molto più evidente

Ore 11.49: il downdraft principale della supercella, foto puntata verso nord-ovest

Questo mesociclone, per via del processo di occlusione, si sta lentamente dissolvendo e non ha originato nessun funnel cloud. Tuttavia è noto che durante l'evoluzione supercellulare possono succedersi diversi mesocicloni, anche in seguito all'occlusione di uno di questi.

Scansione radar Centro Meteo ARPAV di Teolo (PD) delle 09.50 UTC; la rotazione è ancora presente seppur in misura minore (cerchio giallo)

Ecco infatti che a neppure un paio di chilometri verso nord (alla mia destra) si sta formando molto rapidamente un secondo mesociclone, praticamente sopra di me! Per un fortunato gioco di correnti, mi è possibile osservare l'intera struttura del precedente mesociclone, più a ovest; si tratta di un Cumulonimbus calvus quindi meglio parlare di minisupercella (low topped supercell). Questo ci suggerisce che in quelle ore sulla pianura veneta orientale era presente un wind shear supercellulare davvero notevole! La mancanza di altri fattori favorevoli (maggior divergenza in quota e gradiente termo-igrometrico verticale ecc.) ha fortunatamente impedito la genesi di eventi tornadici significativi.

Nella successiva foto si nota il Cb calvus bianco con la wall cloud ancora presente alla sua base, mentre sulla parte alta dell'immagine si vede la linea di contrasto scura del RFD del nuovo mesociclone comparso subito a destra dell'immagine. Il vento, fino a poco prima leggero o debole orientale (se non assente del tutto), inizia a soffiare moderato da NW. Stava iniziando ad entrare la corrente fredda di RFD al suolo a sud del secondo mesociclone; questo outflow supercellulare si spingerà verso est fino a occludere anche questo mesociclone. Non ci sono più tuoni.

Ore 11.52: foto puntata sempre verso ovest

Ore 11.54: è possibile apprezzare l'inclinazione verso destra (nord) del Cb calvus ad opera del flusso sud-occidentale in quota (updraft ad asse obliquo).

In accordo con la letteratura americana, il tornado sembra nascere quando il pseudo fronte freddo sta raggiungendo il pseudo fronte caldo (Lemon e Doswell, 1979), ovvero in fase di occlusione. Ecco infatti che a un chilometro di distanza verso nord vedo comparire una nube a forma di imbuto (funnel cloud) in discesa da una wall cloud esattamente sopra di me che ruotava in maniera impressionante! Il downdraft si trova attaccato alla wall cloud, il vento al suolo è calmo perchè il debole gust front del RFD è già transitato e si è portato più ad est (occlusione ormai imminente).

Ore 11.55: funnel cloud in sviluppo e in movimento verso destra

Ore 11.55: foto precedente contrastata

Il funnel cloud sembra abbia tutta l'intenzione di degenerare in tornado e assume un aspetto davvero minaccioso abbassandosi sensibilmente, tuttavia il processo di occlusione dissolverà anche questo mesociclone e la colonna d'aria rotante non toccherà terra per una questione di qualche centinaio di metri!

Ore 11.58: il funnel cloud punta verso il suolo!

Ore 11.58: foto precedente contrastata

La scansione radar conferma che l'updraft rotante sta morendo, ma più a nord si nota un altro eco ad uncino con rotazione confermata nella mappa della velocità radiale. Chissà se anche in quel caso si è sviluppata una nube ad imbuto...

Il confronto fra scansioni radar successive fa anche vedere come il mesociclone osservato dal sottoscritto tenda a deviare verso sud-est mentre i venti in quota provenivano da SSW: un'altra conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, della natura supercellulare del temporale. Tale deviazione era apprezzabile anche ad occhio nudo trovandomi in un punto panoramico che permette una visione d'insieme dei sistemi convettivi.

Scansione radar Centro Meteo ARPAV di Teolo (PD) delle 10.00 UTC; il cerchio rosso mostra la posizione del mesociclone in fase di occlusione avanzata che sta generando il funnel cloud. I pixels bianchi nel cerchio rosso (scansione di velocità radiale sulla destra) denotano velocità nulla poichè la direzione di spostamento delle particelle è perpendicolare alla direzione radiale (direzione che unisce il target e il radar).

La situazione si stabilizzerà giusto per un paio d'ore, successivamente su buona parte del Veneto si svilupperanno temporali anche grandinigeni.

Ore 14,10: foto puntata verso nord, Cb calvus in rapida ascesa per evolvere in Cb incus.

 

 

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