Violento MCS investe Cagliari: nuovo evento di Flash flood

del 31 agosto 2013

a cura di Matteo Tidili - Classmeteo

Il mese di agosto, di norma, è il mese estivo per tradizione in cui si registrano i primi cedimenti della stagione estiva: il flusso atlantico diviene col passare dei giorni sempre più meridionale e l’ingresso di aria fresca in un mar Mediterraneo caratterizzato dai valori massimi annui di temperature superficiali determina l’innesco di temporali particolarmente intensi. E’ frequente osservare in queste situazioni la formazione di intensi MCS - MCC - temporali enhanced – V shaped e temporali autorigeneranti accompagnati da ingenti quantitativi di pioggia in un breve range temporale con conseguenti impatti devastanti nelle aree a dissesto idrogeologico che sempre più abbondano nel territorio italiano per via della costante espansione edilizia in aree di pertinenza fluviale.

Il 31 agosto segna il “meteorologico” passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale e mai come quest'anno tale transizione è stata cosi marcata e violenta. I segnali di una stagione estiva ormai alle battute conclusive erano tangibili già da qualche settimana prima del 31 agosto: imponenti celle temporalesche, dalle caratteristiche generalmente di MCS, interessavano di continuo il canale di Sardegna e specialmente la Tunisia arrecando in loco numerose alluvioni lampo, segno che il bacino del Mediterraneo nei suoi settori meridionali si trovava in una continua lacuna barica.

Il 31 agosto 2013 una piccola saccatura atlantica, quindi caratterizzata da una veloce evoluzione verso est, si insinua in direzione meridiana verso le coste marocchine, come si evince dalla carta a 500 hPa. La sua veloce evoluzione verso est è indotta dalla rimonta dinamica (intensificazione del getto polare nei suoi margini settentrionali) ad ovest dell’alta pressione delle Azzorre. Alla quota di 500 hPa si è quindi in presenza di infiltrazioni di aria fresca tra le Baleari e la Sardegna mentre al suolo manca un vero e proprio minimo depressionario ben strutturato. La configurazione sinottica creatasi garantisce la formazione di intense celle temporalesche in mare la notte ed in evoluzione verso terra durante la giornata, sfruttando anche le locali linee di convergenza al suolo che vengono a formarsi in queste situazioni. Un importante apporto di calore latente, per le celle temporalesche, è inoltre fornito da un mar Mediterraneo con temperature superficiale molto elevate e sopra le medie stagionali.

Durante la mattinata è presente in effetti una linea di convergenza al suolo a sud ovest della Sardegna tra correnti umide in ingresso da sud est e correnti da nord ovest più secche. Proprio in tale area, come si vede dalle immagini satellitari, prende vita durante la mattinata un intenso cluster di multicelle in continua rigenerazione e stazionario per merito di correnti in medio-bassa troposfera piuttosto deboli. L’analisi del radiosondaggio di Cagliari delle 00 evidenzia condizioni termodinamiche ottime e particolarmente didattiche per la formazione di intense celle temporalesche: con la sola osservazione della curva di stato e di quella del dew point evidenziamo i primi 3000 metri circa di troposfera caratterizzati da aria umida (vicinanza relativa tra le due curve) sormontati da uno strato di aria particolarmente secca, specialmente tra i 500 hPa e 400 hPa (tra i 5000 m e i 6000 m), la presenza di un CINH o antiCAPE piuttosto basso e facilmente estinguibile con una linea di convergenza, ventilazione debole nei bassi strati e tendente a ruotare in senso orario salendo con la quota (wind shear direzionale positivo) e sovrapposta da una forte corrente a getto tra i 300 hPa e i 200 hPa (divergenza in quota) la quale amplifica ulteriormente il risucchio di masse d’aria dal basso. Per quanto riguarda gli indici di instabilità segnaliamo il Precipitable Water a 34,35 mm, il Lifted Index a -2,52 e l’indice di Whiting quasi a 29 tutti a denotare un’atmosfera ricca di umidità e particolarmente instabile.

Le immagini satellitari si riferiscono alle ore 12, quindi prima dell’interessamento del capoluogo sardo. La scarsa ventilazione nella medio-bassa troposfera ha permesso l’unione di più celle in piena maturità decretando così la nascita del MCS “rotondeggiante” e caratterizzato da temperature sommitali fino a -60°C. Il suo movimento è verso est nord est, con continua figliazione di celle a sud e sud ovest.

Nelle corso delle prime ore pomeridiane, come si evince dalle due carte a seguire, la linea di convergenza al suolo tende ad evolvere lentamente verso est spostandosi progressivamente verso il capoluogo sardo. L’alimentazione al suolo di aria caldo-umida è notevole, come dimostra la carta delle Theta-E a 950 hPa.

Segue il radiosondaggio di Cagliari delle ore 12 semplicemente a dimostrare come l’input termodinamico non sia cambiato e alcuni indici di instabilità siano peggiorati. L’area dei CINH si è praticamente dimezzata, in prossimità ormai dell’avvento frontale, e la bassa troposfera si è caricata ulteriormente di umidità (base delle nubi attorno agli 800 metri). La spinta di galleggiamento è presente sino a 11.000 metri di quota.

Fulminazioni nel sud della Sardegna tra le 12 e le 18 evidenziano l’evoluzione del sistema temporalesco da ovest verso est ed il pieno interessamento del capoluogo sardo.

L’arrivo del MCS su Cagliari è stato spettacolare: la foto che segue è una panoramica di una dozzina di foto scattata dal porto di Cagliari verso ovest-sud ovest da cui arriva una possente area delle precipitazioni accompagnata da una spettacolare shelf cloud e whale’s mouth. L’area delle precipitazioni mostrava riflessi verdastri a denotare il carattere grandinigeno delle precipitazioni, inoltre è stata preceduta e accompagnata da violente raffiche di outflows che localmente hanno raggiunto i 100 km/h.

Il temporale ha poi attraversato il capoluogo sardo in circa 45 minuti/1 ora con rain rates a 300 mm/h e accumuli finali attorno ai 90 mm (Assemini). La sollecitazione pluviale a cui sono stati sottoposti i piccoli bacini idrografici nell’area interessata è stata notevole con una veloce risposta, in termini di onda di piena, e conseguente ennesimo evento di Flash flood che ha interessato la frazione di Pirri, topograficamente la più depressa dell’hinterland cagliaritano e che funge da bacino di raccolta delle acque che arrivano dai colli di Cagliari. Le foto e i video che seguono si riferiscono appunto all’onda di piena nel momento di massima intensità nell’abitato di Pirri.

Alluvione lampo a Pirri (CA) - 31 agosto 2013
Alluvione lampo a Pirri (CA) - 31 agosto 2013

 

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